L'Aston Villa è rinato con Emery e sogna l'Europa: con il mago basco e i gol di Watkins si può

Lo scorso 20 ottobre l'Aston Villa aveva deciso di esonerare Steven Gerrard. Una decisione sofferta ma necessaria, arrivata poche ore dopo la sconfitta con il Fulham, che aveva fatto precipitare il club di Birmingham ben lontano dalle prime dieci posizioni, obiettivo minimo stagionale. La squadra, diciassettesima con appena nove punti conquistati in undici partite, aveva bisogno di una scossa.

Dopo un lungo corteggiamento, i Villains erano riusciti a convincere Unai Emery a lasciare il Villarreal e a tornare in Premier, dove il tecnico spagnolo aveva già allenato per poco più di un anno: l'Arsenal, a novembre 2019, aveva deciso di allontanarlo dopo il k.o. in Europa League contro l'Eintracht. Un "fallimento" che ad Emery non è mai andato giù; così, la chiamata dell'Aston Villa è arrivata nel momento giusto ed è stata l'occasione per prendersi una bella rivincita. Con l'uomo di Hondarribia alla guida, Emiliano Martinez e soci hanno scalato la classifica, fino arrivare al nono posto attuale: con 29 punti in 15 partite - frutto di 9 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, di cui tre in casa - , l'Aston Villa è la terza squadra più in forma del campionato inglese, dietro ad Arsenal e Manchester City, le due formazioni che stanno dominando il torneo. I meriti di Emery sono enormi, così come quelli di Ollie Watkins, il bomber che finalmente ha cominciato a fare la differenza: sette dei dieci gol realizzati finora sono arrivati nelle ultime nove partite, un rendimento superiore persino a quello di Erling Haaland.