Liverpool irriconoscibile, Van Dijk tuona: "Tutti devono prendersi le proprie responsabilità"
"Subiamo troppi gol facili". È tutt'altro che contento Virgil van Dijk, difensore e capitano del Liverpool, perché per chi partiva a inizio stagione da campione d'Inghilterra in carica risulta alquanto distorto comparire ben distanti dalla vetta della classifica. Precisamente all'undicesimo posto, a pari merito con Tottenham, Aston Villa e Manchester United che in caso di risultati positivi però staccherebbero tranquillamente i Reds.
Il tonfo con il Manchester City pre-sosta nazionali aveva fatto tanto rumore e provocato diversi malumori tra i giocatori di Arne Slot, il secondo 3-0 di fila incassato dal Nottingham Forest non fa altro che peggiorare la situazione. "Hanno segnato di nuovo su calcio piazzato", fa notare il leader olandese ai microfoni di PLP." Ci si può chiedere se fosse davanti ad Alisson, ma il gol (di Murillo, ndr) è stato convalidato, quindi ci siamo trovati sotto 1-0. Non siamo stati bravi nei duelli, nelle sfide, nella lotta, troppo frenetici. È un momento molto difficile al momento".
Infatti Van Dijk non ha negato: "C’è stato nervosismo dopo il gol subito, ma non prima. Abbiamo cercato di forzare le giocate ed è umano quando ti trovi in un momento complicato. Siamo in un momento difficile, ma non ne usciamo semplicemente parlandone. Servirà molto lavoro", ha confidato. "È un problema. Tutti nella squadra devono prendersi le proprie responsabilità. Il calcio è un gioco di squadra. Dobbiamo digerire questa sconfitta e incassarla. Dobbiamo lavorare di più e dobbiamo andare avanti".
Sullo stato d'animo dentro lo spogliatoio: "Sono tutti delusi, come è giusto che sia, perché perdere in casa contro il Nottingham Forest è, secondo me, molto grave", ha confessato Van Dijk. "È il minimo che posso dire. I gol che abbiamo subito sono troppo facili e dobbiamo tutti guardarci allo specchio. Sono in questo club da tanto tempo e abbiamo già affrontato momenti difficili. Ne usciremo, ma non succede dall’oggi al domani. Non sono un tipo che si arrende e continueremo a lottare". E sull'abbandono anticipato di Anfield da parte di alcuni sostenitori: "Non posso decidere io cosa facciano i tifosi se decidono di andarsene prima. So che i tifosi sono sempre stati con noi, nel bene e nel male. Saranno con noi quando usciremo da questo momento, perché ne usciremo".













