Luis Enrique loda i giovani ma avvisa: "Niente regali, preferirei far giocare mia nonna"
Sabato sera, al Parc des Princes, il Paris Saint-Germain ha travolto il Rennes per 5-0 nella 15ª giornata di Ligue 1, mettendo in evidenza il talento dei giovani cresciuti nel vivaio parigino. Il centrocampista Warren Zaïre-Emery ha confermato il suo ottimo stato di forma, mentre Senny Mayulu - che ha segnato il quinto gol nella finale di Champions contro l'Inter - ha sbloccato il match con una rete prima dell’intervallo. Subentrato nella ripresa, Ibrahim Mbaye ha segnato il secondo gol della sua carriera in Ligue 1. Anche il giovane Quentin Ndjantou, 18 anni, ha avuto minuti preziosi nella parte finale della partita, dimostrando che il PSG continua a investire con convinzione sui suoi talenti.
Nonostante l’ampio impiego dei ragazzi del vivaio, l’allenatore Luis Enrique ha voluto chiarire che la fiducia nei giovani non significa favori o regali. Interrogato sul fatto che alcuni ragazzi, come il difensore sedicenne David Boly, siano rimasti in panchina, il tecnico spagnolo ha tagliato corto: "Non faccio regali. Ogni volta che un giocatore del PSG scende in campo, è perché lo merita. Preferisco far giocare mia nonna piuttosto che fare regali".
Il messaggio è chiaro: nel PSG la meritocrazia viene prima di tutto, anche quando si parla di giovani promesse. L’attenzione al loro sviluppo è evidente, ma ogni decisione è guidata dalle prestazioni in campo. Ora i parigini voltano pagina e preparano la trasferta di Champions League di mercoledì contro l’Athletic Bilbao.











