Mondiali 2026, ricorso della Nigeria contro la RD Congo: c'è il precedente del caso Castillo
Si profila una vera e propria battaglia legale per l’ultimo posto africano per gli spareggi intercontinentale verso il Mondiale 2026. La Federazione calcistica della Nigeria ha infatti deciso di passare all’attacco dopo la sconfitta subita contro la Repubblica Democratica del Congo nella semifinale del playoff CAF. Il segretario generale della NFF, Mohammed Sanusi, ha annunciato di aver presentato un reclamo formale alla FIFA chiedendo la squalifica della RD Congo per presunta irregolarità nell’utilizzo di alcuni calciatori.
Secondo l’accusa nigeriana, la selezione congolese avrebbe schierato ben nove giocatori non eleggibili, in quanto il loro processo di cambio di nazionalità non sarebbe stato completato correttamente. Tra i nomi citati figurano profili di primo piano come Aaron Wan-Bissaka, terzino del West Ham nato in Inghilterra, e Arthur Masuaku, attualmente al Sunderland, nato in Francia. Per la Nigeria si tratterebbe dunque di un caso di "schieramento indebito", che dovrebbe comportare la perdita a tavolino della finale playoff da parte della RD Congo.
La FIFA è ora chiamata ad analizzare il dossier e a pronunciarsi nei prossimi giorni, anche se i precedenti non giocano a favore delle "Super Eagles". Nell’ultimo ciclo di qualificazioni, il Cile aveva presentato un ricorso simile contro l’Ecuador per il caso Byron Castillo: nonostante le polemiche, la FIFA consentì agli ecuadoriani di partecipare al Mondiale, infliggendo solo una penalizzazione di tre punti nelle eliminatorie successive.











