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Srna racconta il dramma dello Shakhtar: "Siamo senza sede, a volte non so dove mi trovo"

Srna racconta il dramma dello Shakhtar: "Siamo senza sede, a volte non so dove mi trovo"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 4 ottobre 2022, 13:12Calcio estero
di Michele Pavese

Darijo Srna è una leggenda del calcio croato e dello Shakhtar Donetsk . L'ex terzino, intervistato da MARCA ha raccontato il suo dramma umano e calcistico, perché quella che sta vivendo è la terza guerra: "Nel 1991 in Croazia, nel 2014 a Donetsk e ora in tutta l'Ucraina. All'inizio è stato un disastro. Eravamo a Kiev con la squadra e ci siamo occupati di organizzare tutto, soprattutto con gli stranieri. Alcuni partivano in macchina, altri in treno. Nel 2014 abbiamo dovuto lasciare Donetsk, la nostra casa, il nostro stadio. Ci siamo trasferiti a Kiev e ora inizia un'altra guerra. È difficile spiegare la nostra vita da allora fino ad oggi. Siamo una squadra senza sede e questa è la cosa più dolorosa. Abbiamo giocato a Leopoli, a Odessa, a Kharkiv, ora la Champions League a Varsavia... A volte mi sveglio e non so dove sono".

La quotidianità della guerra costringe lo Shakhtar a prendere precauzioni estreme. "Sabato abbiamo giocato contro il Metalist, gli allarmi suonavano per un possibile attacco e siamo dovuti rientrare negli spogliatoi per riprendere la partita 15 minuti dopo. Dobbiamo cambiare hotel, bus, ci alleniamo con le sirene, viaggiamo con le sirene... Questa è la nostra vita oggi e dobbiamo accettarla. Dobbiamo essere un esempio, proprio come lo è l'esercito per noi. Giochiamo per i nostri tifosi e per l'Ucraina".

La trasferta per Madrid: "Ci aspettano 7-8 ore di bus per la Polonia, perché non è permesso volare dall'Ucraina, e altre 4 in aereo. Abbiamo una vita difficile, ma nessun giocatore in nessun momento si è lamentato o ha detto di essere stanco", ha detto il direttore sportivo..

Mancanza di protezione. "La UEFA, attraverso Ceferin, ha fatto tutto il possibile per aiutare noi e il calcio ucraino. La FIFA, invece, ci ha distrutto. Non ci ha protetto in nessun momento. Se nella nostra situazione si fossero trovati Real Madrid, Siviglia, Barcellona o Bayern, sono sicuro che li avrebbero aiutati rapidamente. Anche noi siamo una squadra e abbiamo dato molto al calcio europeo negli ultimi 20 anni. Vorrei che qualcuno della FIFA venisse in Ucraina, vivesse con noi e altre squadre e sentisse cosa si prova a vivere con sirene e bombe. Avevamo 14 stranieri il cui valore di mercato era compreso tra 150 e 200 milioni di euro e potevano andare in prestito senza congelare i contratti. Solomon e Tete avevano un anno e mezzo di contratto, sono andati al Fulham e al Lione e quando torneranno avranno solo sei mesi, poi saranno liberi. Questo è inaccettabile. Ci sono squadre che hanno approfittato della nostra situazione".

Il nuovo corso: "Potremmo aver perso una certa identità, ma Mudryk è migliore di tutti i brasiliani che sono passati di qui. Nessuno credeva che avremmo giocato di nuovo, non sapevamo cosa sarebbe successo... Beh, abbiamo perso 14 giocatori, ci sono solo 2-3 titolari rispetto a un anno fa.ma abbiamo creato una bella squadra, molto giovane, con un allenatore molto ambizioso (Igor Jovicevic, ndr). Nell'1-6 contro il Metalist, per la prima volta in 20 anni, abbiamo schierato 11 ucraini dall'inizio e il 90% proveniva dal settore giovanile".

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