Trapp: "Io modello per LV? Un'assurdità. Ma bisogna capire cosa fare dopo il ritiro"

Tornato a Parigi per vestire la maglia del Paris FC, Kevin Trapp ha rapidamente attirato l’attenzione, non solo per il suo ritorno a sorpresa nella capitale francese, ma anche per una voce persistente: quella secondo cui sarebbe modello per Louis Vuitton. Il portiere tedesco ha voluto fare chiarezza in un’intervista a L’Équipe. "È un'assurdità", ha spiegato sorridendo.
Trapp ammette però un reale interesse per moda e business: "Combinare moda, affari e calcio lo faccio da anni. Quando si pensa al dopo-carriera, bisogna capire cosa si vuole fare e quali passioni coltivare al di fuori del campo". Già collaboratore di un marchio tedesco, l’ex PSG riconosce che la presenza di Antoine Arnault e della famiglia LVMH nel progetto del PFC "apre nuovi orizzonti", ma rimane chiaro: "Il futuro è ancora molto lontano. Sono qui per il calcio".
Sul campo e nello spogliatoio, Trapp si è rapidamente integrato nel progetto parigino. A 35 anni, si dice soddisfatto e impressionato dall’atmosfera familiare che regna in squadra: "Tutti i giocatori sono aperti, ti accolgono in un modo che raramente ho visto. Non ci sono gruppi separati, siamo tutti insieme". Pur essendo arrivato per un ruolo da secondo portiere, il tedesco assicura di allenarsi ancora più intensamente per trascinare il gruppo verso l’alto. Un ritorno a casa per un giocatore che non ha mai davvero tagliato i legami con Parigi: "Tornare qui è un po’ come tornare a casa", conclude Trapp, felice di poter contribuire al progetto del Paris FC con esperienza e dedizione.
