Barcellona, Araujo in congedo per la salute mentale. Pique: "Basta insulti, ci vuole rispetto"
Infuoca il dibattito in Spagna riguardo al difensore del Barcellona, Ronald Araujo, che si è preso un periodo di congedo dal calcio, per un periodo indeterminato, per curare la sua salute mentale.
Un tema del quale si parla spesso troppo poco, ma che sempre più calciatori cercano di portare a galla. In Italia per esempio Robin Gosens, difensore della Fiorentina, ha spesso detto la sua sul tema cercando di sensibilizzare i colleghi (leggi qui) ad incorrere in un aiuto psicologico, laddove ce n'è bisogno.
In Spagna l'ex Campione del Mondo, Gerard Pique, ha preso le parti di Araujo nel corso della trasmissione "Moeve Fútbol Zone" su Sport, spiegando come a volte gli insulti che i giocatori ricevono sui social network amplifichino tutto.
Queste le sue parole: "Bisogna prendersi cura della salute mentale. È ovvio, non solo nel mondo del calcio o dello sport. Abbiamo visto anche il caso di Andreu Buenafuente, che ha dovuto fermarsi per questo. Si parla sempre di più dell'argomento e penso che sia una buona cosa della quale la gente non se ne rende veramente conto".
"Lo sport" - continua Pique - "è sempre stato in ritardo su tutto questo. Ricordo l'epoca del razzismo, della violenza negli stadi... A livello dei tifosi, è come se, nel calcio, fossimo sempre gli ultimi ad adattarci a queste cose. È ora che ci sia rispetto verso i professionisti, è ora di smettere di essere un mondo in cui tutto è permesso e dove ognuno può fare e insultare come vuole. Ricordo che, ai miei tempi, soprattutto durante gli anni del processo indipendentista, quando andavo in nazionale, ho vissuto tutto questo e devi crearti un guscio. E arriva un momento, il che non è salutare, in cui non ti importa più di ciò che dice o pensa la gente, ma è l'unico modo per preservare la tua salute mentale e stare bene emotivamente".
Poi ha concluso: "Altri forse hanno più difficoltà o non vogliono adottare queste misure che ho preso. In questo caso, Ronald (Araujo) ha alzato la mano e ha detto "stop", e penso che il club faccia molto bene ad ascoltarlo, a dargli il tempo necessario, e credo che tutti i tifosi di calcio in Spagna dovrebbero riflettere un po'".











