Avanza il nome di Pioli per la Fiorentina. Ci sono dei nodi economici e con l'Al Nassr

Nelle scorse ore il casting per la panchina della Fiorentina sembra aver preso una direzione ben precisa e guarda in Arabia, là dove Stefano Pioli sta per dare l'addio all'Al Nassr. Un rapporto mai decollato quello tra l'allenatore parmigiano e la squadra di Cristiano Ronaldo (anche lui, ai saluti) che potrebbe concludersi con vista su un ritorno a Firenze che potrebbe diventare ben più concreto con il trascorrere delle prossime ore.

Ci sono dei nodi economico-finanziari da dover risolvere, sia lato Pioli stesso che con l'Al Nassr. In Arabia il tecnico percepisce un lauto ingaggio da 12 milioni di euro annui, che la Fiorentina sarebbe disposta a coprire in buona parte spalmandoli su un nuovo accordo triennale, ma di mezzo si sta mettendo la compagine araba che per il momento chiede un indennizzo per liberare l'inquilino della propria panchina. Pioli avrebbe poi comunicato alla Fiorentina che, a causa di vincoli economici e dei regolamenti italiani, non potrebbe subentrare nell'atto pratico fino al mese di luglio.

Quello di Pioli alla Fiorentina, tra l'altro, sarebbe un ritorno. La prima parentesi, quella dal 2017 al 2019, è stata caratterizzata da una forte connessione con il tessuto cittadino e del tifo, da un 4-2-3-1 molto verticale con calcio intenso e qualche interessante innovazione tattica e nel corso della quale ha dovuto pure fare da guida nel dramma Astori. Un'esperienza finita con dimissioni polemiche dopo uno scontro verbale a distanza con i Della Valle, al tempo proprietari del club. Altre storie, appunto, oggi c'è la Fiorentina di Commisso. E un dato interessante: nel caso in cui tornasse ad allenare a Firenze, Pioli sarebbe il primo dai tempi di Trapattoni a farlo dopo (e non prima) la vittoria dello Scudetto. Anche da questi dettagli possono nascere i giusti progetti.