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Pavia, Antonio Dieni: "In Serie D da protagonisti. Ardemagni&Co per me sono confermati"

Pavia, Antonio Dieni: "In Serie D da protagonisti. Ardemagni&Co per me sono confermati"
Oggi alle 09:00Serie D
di Claudia Marrone

"A Pavia si respira un'aria fantastica, bellissima, da 23 anni il club non vinceva un campionato: siamo invece arrivati primi in classifica, abbiamo fatto qualcosa di straordinario nonostante ci fosse chi ha speso molto più di noi, in un campionato, quello di Eccellenza, molto difficile: il nostro girone era complicato, negli altri con 75 punti si vinceva con quattro giornate di anticipo, noi abbiamo vinto con un solo punto di vantaggio": così, in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il Direttore Generale del Pavia Antonio Dieni.

La scalata del club lombardo, vittima di anni allucinanti tra fallimenti e retrocessioni, è quindi iniziata, e lo ha fatto annoverando in rosa personaggi del calibro di Matteo Cincilla, Simone Pecorini, Fabio Perna e Matteo Ardemagni: "Sono campioni veri - dice il dirigente -, venuti da categorie professionistiche ma adattatisi perfettamente al nostro torneo: hanno sposato la nostra maglia, creduto nel nostro progetto e nella nostra storia, ci hanno dato una grande mano. Si sono calati nella mentalità che serve, hanno cambiato gioco e modo di pensare". scendendo da categoria importante sposato progetto maglia pecorini giocatori fantastici credono nel progetto e storia e dato una mano tanti on calata cambiar gioco modo di pensare".

Viene quindi da chiedere se saranno tutti confermati anche per la D...
"Per quanto mi riguarda sì, sono tutti confermati, perché, oltre che calciatori, sono uomini veri che ci hanno aiutato in tutti i sensi, anche dando un certo imprinting allo spogliatoio: si vince con gli uomini, prima di tutto. E con loro sarà riconfermato anche mister Stefano Bellinzaghi: chi vince, merita fiducia".

Con quali ambizioni vi approccerete al torneo di Serie D?
"Le ambizioni sono tante e alte, il Pavia non può fare campionato medio, affronteremo la D cercando di essere i protagonisti: ce la metteremo tutta sempre, anche rinforzando poi la rosa, consapevoli però che potremmo fronteggiare il Milan Futuro, che chiaramene creerà uno squilibrio anche in categoria, perché nessuno può spendere 12milioni per una stagione. Non sono queste le cose che funzionano, in Serie D dovrebbero esserci altri parametri".

Il Milan ha però dimostrato di aver difficoltà ad approcciare categorie ben differenti rispetto alla A, non si è calato in una certa mentalità...
"Il Milan sta avendo difficoltà come club, basti pensare che a novembre hanno esonerato il Dg e ancora non lo hanno rimpiazzato, quando club di questo genere devono avere già una soluzione alternativa appena c'è il pensiero di un cambiamento. Però ripeto, non si possono fare campionati con un divario pazzesco come quello che si crea con il Milan Futuro nel girone si deve giocare ad armi pari, perché altrimenti il calcio così diventa frustrante. Pensiamo al mercato: il Milan potrà prendere chi vorrà, le cose vanno gestite diversamente".

Accenna alla necessità di una riforma?
"Sì, la riforma serve, e ora anche urgentemente".

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