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Club in crisi, spogliatoio ostile, risultati flop: Grosso-Lione è finita malissimo e in tempi record

Club in crisi, spogliatoio ostile, risultati flop: Grosso-Lione è finita malissimo e in tempi recordTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
venerdì 1 dicembre 2023, 08:00Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

È finita come peggio non poteva l'avventura di Fabio Grosso a Lione. Poco più di due mesi in cui si sono condensate sette partite, una sola vittoria, tante polemiche, frizioni con lo spogliatoio e una notte purtroppo che non potrà dimenticare, ossia quella dell'aggressione di Marsiglia.

CLUB RIDIMENSIONATO - Il tecnico italiano si è ritrovato in una squadra ben diversa da quella vincente di cui ha fatto parte da calciatore. Fresca di cambio di proprietà, è in una fase di transizione e col mercato di fatto bloccato dal Dipartimento Nazionale di Cotnrollo e Gestione. Non a caso è stato necessario vendere, monetizzare e abbattere il monte ingaggi: 100 milioni incassati grazie alle cessioni di giocatori fatti in casa come Lukeba e Barcola, più Faivre. Senza dimenticare gli addii a parametro zero di Aouar e Dembélé. La cura dimagrante continuerà probabilmente anche a gennaio, con buona pace del nuovo allenatore: Lacazette e Tolisso, che erano arrivati nell'estate del 2022 più che una risorsa stanno diventando un peso economico insostenibile a causa dei loro ingaggi e potrebbero essere sacrificati. Tutto questo per spiegare anche la crisi di un gigante del calcio francese che è clamorosamente e rovinosamente all'ultimo posto.

UNA SOLA VITTORIA - Arrivato a metà settembre al posto di Laurent Blanc, Grosso ah avuto subito enormi problemi. Non sono bastati i continui cambi di modulo per trovare un assetto convincente: si è passati dal 4-1-4-1 al 3-4-2-1, dal 4-3-3 al 3-5-2 fino al 4-3-1-2. Una sola vittoria, a Rennes, contro una squadra che era in difficoltà e che non a caso ha cambiato subito dopo l'allenatore. Per il resto brutte figure anche contro squadre sulla carta inferiori. Alla fine i punti raccolto sono stati 5, figli del già citato successo in Bretagna e da un pari casalingo col Lorient, dove la squadra si è fatta recuperare da 3-1 a 3-3 e un pari sofferto sempre al "Groupama Stadium" contro il Metz.

SPOGLIATOIO CONTRO DOPO UN MESE DI GESTIONE - Già dopo un mese di lavoro sono emerse cose di spogliatoio, rivelate da RMC Sport: "In molti non possono più vedere Grosso" fa sapere Jerome Rothen, informato da un giocatore, che ha definito l'italiano come uno dei peggiori tecnici mai avuti. Ne è nata una caccia alla "talpa", il confronto negli spogliatoi e la seduta d'allenamento annullata. Poco dopo, duo malgrado, il fattaccio di Marsiglia dove il suo volto sanguinante è finito in prima pagina su L'Equipe a causa dell'aggressione subita dai tifosi dell'OM che hanno lanciato pietre in direzione dell'autobus che portava l'OL. Una tragedia sfiorata.

IL RECORD MENO AMBITO - Nell'ultima partita contro il Lille, persa per 0-2, ha fatto discutere la sua scelta di togliere dal campo il giocatore più rappresentativo, ossia Alexandre Lacazette. Probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E pensare che qualche giorno prima della partita il proprietario John Textor si era mostrato ottimista, se non su Grosso quanto meno sulla squadra, dichiarando di non avere paura di retrocedere. Il rischio di chiudere dopo 35 anni consecutivi l'avventura nel massimo campionato per la verità è concreto, l'OL ha già cinque punti in meno della quartultima. Tenterà la rimonta con il terzo tecnico stagionale. Grosso ha fallito la sua missione, con la beffa di aver stabilito un record: con sole 7 partite in panchina è l'allenatore meno duraturo della storia del club.

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