Crollo Feyenoord, fuori dalla Coppa. Van Persie a rapporto dai tifosi: futuro in discussione?
Il Feyenoord così non va. Proprio ieri nella Coppa dei Paesi Bassi (KNVB beker) la banda di Robin van Persie non solo è uscita sconfitta, ma è stata eliminata dalla competizione dall'Heerneveen (2-3), mettendo il tecnico di 42 anni in una posizione complicatissima. Infatti per i biancorossi si tratta della settima sconfitta nelle ultime nove partite tra tutte le competizioni e questo non ha fatto altro che suscitare dubbi e apprensioni attorno alla gestione tecnica dell'ex attaccante del Manchester United.
"Se io sia ancora l’uomo giusto non spetta a me dirlo", ha dichiarato Van Persie in conferenza stampa. "Se dipendesse da me, resterei qui a lavorare per molti anni: questa è la mia ambizione. Devo dimostrare ogni giorno di essere l’uomo giusto. Se ci riuscirò? Ne sarei molto orgoglioso". Dichiarazioni forti, ma ancora di più le immagini di un allenatore che si è avvicinato - al seguito di alcuni giocatori - alla tribuna dei propri tifosi, arrabbiati e feriti dalla cocente uscita di scena dalla Coppa. Con tanto di contestazione al tecnico.
Una forma di scuse. "Sentivo che i nostri tifosi ne avevano bisogno", ha spiegato il motivo di questo gesto Van Persie. "È normale che mostrino emozione. Alla fine facciamo tutto per i nostri sostenitori, per renderli felici. Ora non lo sono, ed è giusto così. La responsabilità ricade innanzitutto su di me e su di noi. Ho ritenuto giusto ascoltarli". I numeri recenti del Feyenoord però fanno rabbrividire, eppure il mister dei biancorossi non pensa a dimettersi: "Ci credo fermamente, che riusciremo a ribaltare questa situazione. Spero che si inizi già domenica (contro il Twente, ndr). Credo anche in me stesso come allenatore e penso che insieme supereremo questo periodo".











