La Roma è in finale di Europa League. Catenaccio all'italiana, a Leverkusen è 0-0

Il calcio è uno sport semplice, quando non prendi gol puoi almeno pareggiare. Molto spesso anche vincere. Così Josè Mourinho arriva alla solita finale europea grazie a uno 0-0 a Leverkusen. Non bello stilisticamente, con qualche brivido almeno negli ultimi minuti quando l'area giallorossa diventa Fort Apache. Gli indiani del Bayer però non trovano lo spazio adatto per trovare il vantaggio, la Roma passa il turno e va in finale a Budapest, in attesa della vincente fra Siviglia e Juventus.

Il primo tempo è di sofferenza, perché la Roma non riesce mai a ripartire, nonostante le due torri davanti. Abraham e Belotti provano a lottare con Tah, Hincapie e Tapsoba, ma il Bayer sembra il mare, sciaborda nella trequarti giallorossa. Però non sfonda, perché Diaby colpisce una traversa che urla vendetta con un destro al fulmicotone, mentre Demirbay ci prova da tutte le posizioni, trovando quasi sempre Rui Patricio in posizione e che non deve sporcarsi più di tanto per disinnescare le conclusioni dalla distanza. Il dato del possesso palla è abbastanza chiaro, perché i tedeschi la tengono per oltre il 70%, senza trovare il bandolo della matassa.

Dopo tutto la Roma è in vantaggio sul Bayer e non deve fare chissà cosa, se non evitare di prendere gol. Gli uomini di Mourinho si difendono con ordine, ma senza mai ripartire. Così nella seconda frazione il tecnico portoghese decide di togliere Belotti, mai servito dai compagni, per inserire Wijnaldum, cercando di avere un uomo in più in fase di costruzione e dietro ad Abraham. Segno che Dybala non ha troppi minuti nelle gambe e c'è lo spettro dei supplementari che aleggia in caso di rete per i tedeschi.

Se l'intenzione è quella di avere più palleggio, la realtà è che il Bayer è sempre in avanti sulla costruzione del gioco. Vero è che Rui Patricio deve metterci i guantoni solamente un paio di volte su Demirbay, le occasioni rimangono in potenza per il Bayer mentre i giallorossi stringono i denti e, pur soffrendo, non subiscono più di tanto. Nel primo tempo si fa male Spinazzola, nella ripresa Celik, dall'altra parte, con Bove che è costretto a giocare da quinto di centrocampo, con Smalling centrale di difesa e Cristante che ritorna a metà campo. A dieci dalla fine è Azmoun, dopo un flipper in mezzo all'area, a calciare un rigore in movimento, mandandolo largo di un soffio. Poi è Ibanez a salvare su tiro a botta sicura di Frimpong, smorzandola.

In finale è un assalto all'arma bianca, i minuti di recupero sono otto anche a causa dei fumogeni finiti in campo a inizio ripresa, ma anche per i tanti infortuni occorsi ai calciatori della Roma. Il catenaccio funziona fino alla fine: la Roma è in finale di Europa League.